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Luca Moschitta, from Catania (Italy), is a 25 years old Professional Poker Player. Youngest Supernova Elite ever in 2009 and the first to buy two Porsche using just FPP. Named "Most inspiring young poker player" in 2013 from Pokerlistings. Winner of IPT and PPT.

mercoledì 31 agosto 2011

Rimbocchiamoci le maniche: obbiettivi di fine anno!

Ho viaggiato tanto, ho giocato tanto live, ho fatto tantissime nuove esperienze, ho conosciuto tante nuove persone e mi sono divertito un mondo! Questo è il riassunto di questi primi 8 mesi del 2011.

C'è un problema, manca qualcosa! Ho giocato poco online!!
C'è un altro problema, ancora più grosso! Il traffico dei stg è calato vertiginosamente da quando è entrato in gioco il cash game.

Se due mesi fa, senza cash game, avrei potuto fare anche 600k vpp in un solo mese se solo mi fossi impegnato (con i nuovi buyin). Adesso è tutto diverso.
Nel poker è pazzesco, non puoi abbassare lo sguardo un attimo perchè tutto cambia di colpo. Una distrazione, accompagnata spesso da pigrizia e voglia di divertirsi, ti può costare caro in questo mondo!

Adesso la situazione è questa:



Se voglio confermare il Supernova Elite devo guadagnare altri 550k vpp entro la fine di quest'anno. Se il traffico resterà quello di adesso probabilmente è un target che non potrò raggiungere.
Ma sono sicuro che con la fine dell'estate e l'inizio delle Icoop su Pokerstars il traffico risalirà.
La soluziona naturale sarebbe spostarsi dagli hup stg al cash game. Però il sistema di rake è completamente diverso. Nel cash game si fanno pochi vpp, la rake e bassa e quindi si gioca principalmente per profit. E quello che mi serve per adesso a me sono VPP!!

Sono sicuro che se il traffico tornerà quello di prima posso fare anche 15-20k vpp al giorno.

Per quanto riguarda il live: parteciperò all'IPT di Nova Gorica (giocherò il day1b venerdì), parteciperò al wpt di Malta, giocherò l'EPT di Sanremo ad Ottobre e poi penso di prendere una bella pausa fino AL PCA 2012 alle Bahamas.

Avrò anche da viaggiare tanto per altri motivi.
Presto dovrò doppiare i tavoli finali dell'Italian Poker Tour per Pokeritalia24!!
Ma per adesso bisogna pensare a giocare online!!

Rimbocchiamoci le maniche!




Ps: indovinate con quante chips chiuderò il day1b a Nova Gorica e vincerete una felpa brandizzata Pokerstars!! Date il vostro pronostico (es. 43450 chips). Valgono solo i pronostici dati su Facebook su questa pagina! https://www.facebook.com/pages/Luca-LMoschitta-Moschitta-Pokerstars-Team-Online/179564875409523



giovedì 25 agosto 2011

Risposta a Lucia: "Multitable diminuisce la percezione cosciente ed aumenta la dipendenza da gioco"

Ciao a tutti!
Mi è stata segnalata una nota di una ragazza, Lucia, su Facebook. In quanto giocatore di poker, ho deciso di commentarla e dare la mia opinione.

Lucia scrive:

"Cari amici, sono da un anno giocatrice di poker on line, gioco per passione partendo dai freeroll fino ai microlimiti, in quanto preferisco la qualità piuttosto che la quantità: sono convinta che se hai abilità in questo gioco, basta investire quota zero per vincere piacevoli premi in denaro. Ma la tristezza mi assale quando vedo numerose poker room che cercano di incentivare il gioco multitable, dove rendono pro online giocatori che riescono a fare fino a 200,300 tornei al giorno, stesso numero che io ho fatto in un anno, questo vuol dire che questi giocatori aprono fino a 20 tavoli a sessione di un ora, cosa che io trovo umanamente impossibile: ci sono diversi giocatori che si uniscono per giocare insieme per ottenerei bonus e premi promossi dalle poker room fino ad ottenere un posto da professionista da poker, lanciando un messaggio però negativo a giocatori a rischio di dipendenza. Ecclatante è stata la sponsorizzazione di Giada Fang, che di sicuro sarà una bravissima giocatrice, la prima donna che raggiungere lo status Supernova Elite in Europa, grazie al multitable; ma vedere che essa, con 6 mila partite giocate, ha un debito di 8 mila dollari, non è certo un bel esempio da sponsorizzare. Allora io mi chiedo, l'aams che ruolo ha in tutto questo? L'aams dovrebbe tutelarci da un gioco che non è più gioco, ma è profitto per le poker room a danno della qualità di vita degli utenti: giocare 20 tornei ad ora per 10 ore non è più giocare, ma lavorare per le poker room togliendo spazio alla vita sociale , alla cura personale e culturale: la stessa Giada Fang ha confessato che gli uomini sono più fortunati di noi donne, in quanto loro affrontano il bisogno di urinare, facendo uso di una bottiglia mentre sono impegnati sui numerosi tavoli da gioco.
La mia proposta sarebbe di non consentire l'apertura di più di 4 tavoli contemporaneamente, sarebbe un buon modo per tutelarci da profitti economici aziendali a danno di un gioco fatto in modo cosciente e che punta alla qualità e non alla quantità. Siamo uomini e non macchine.
Lucia"



Cara Lucia,
ho letto il tuo post e mi ha toccato molto. Sono un Team Pro di Pokerstars da quasi due anni, ma gioco a poker da ben prima. Sono anche uno studente di economia e vorrei commentare il tuo post sia da un punto di vista economico che da un punto di vista pokeristico.

Dal punto di vista economico criticare una poker room che concede bonus ai giocatori più fedeli è come criticare la compagnia aerea che offre le miglia o il supermercato o il benzinaio che concedono i punti se fai la spesa o fai rifornimento di carburante. Ogni compagnia, in particolare quelle che entrano a contatto con un mercato di massa, deve avere il proprio loyalty program (http://en.wikipedia.org/wiki/Loyalty_program), soprattutto per soddisfare i "clienti" che in un rapporto economico di lungo termine vogliono avere un vantaggio economico nello scegliere di affidarsi alla stessa azienda.
Questo succede nelle realtà macroeconomiche ma succede anche nella vita di tutti i giorni: mia mamma ad esempio compra quasi sempre da anni la frutta sempre dallo stesso fruttivendolo perchè in lui trova qualità e spesso anche qualche sconto sul prezzo visto il rapporto venditore-acquirente che si è instaurato da diversi anni.
Il mio parere personale, che corrisponde a quello di tantissimi giocatori, è che il vip program del sito dove gioco è davvero conveniente e raggiungere determinati e ambiziosi livelli è anche motivo di soddisfazione lavorativa-pokeristica.
Probabilmente la vera critica la si potrebbe muovere se esso non esistesse perchè in questo caso pagheremmo molto di più per giocare, vincendo di meno.
Molti dei più forti giocatori al mondo come Elky, Mercier o Minieri, giocatori che anche dal vivo hanno vinto davvero tanto, hanno raggiunto ad esempio il Supernova Elite, il livello più alto del vip program di Pokerstars.
Conosco tantissime persone che grazie alle milestone, ai bonus o agli fpp possono vivere, pagarsi l'affitto, sostenere la propria famiglia o, come nel mio caso, pagarsi gli studi universitari.

Dal punto di vista pokeristico, sono d'accordo con te "che se hai abilità in questo gioco, basta investire quota zero per vincere piacevoli premi in denaro". Ma non sono pienamente d'accordo con il resto. Nel poker, come nella vita, non tutti siamo uguali: Laura sarà brava a dipingere, Carlo avrà una dedizione per l'insegnamento perchè sa comunicare, Alberto è nato per fare il chirurgo perchè ha la capacità di fare la scelta giusta in pochi secondi e con freddezza, e così via. Così anche nel poker ognuno avrà le sue specialità. Io ad esempio, credo di essere un ottimo giocatore quando gioco tanti tavoli contemporaneamente e gioco il texas holdem in particolare in versione heads up.
Mi dispiacerebbe davvero non poter continuare a giocare così come gioco da diversi anni, perchè il poker, come lo pratico, è la mia passione!
Essere bravi in una specialità o in un modo di giocare non significa essere bravi anche nelle altre forme di gioco del poker (che sono tantissime!)
Non potrei mai ad esempio, dall'oggi al domani, iniziare a giocare 4 tavoli contemporaneamente di Omaha perchè non ho le stesse abilità che ho acquisito col tempo nell'Hold'em. Per giocare i livelli che gioco ora in Hold'em ho dovuto fare tanta gavetta, ho dovuto studiare tanto e accumulare esperienza (e vincere!).
Il mio professore a scuola mi ha insegnato che "prima devi imparare a camminare, poi puoi imparare a correre".
La carriera di ogni giocatore di poker è costituita da fasi. La prima fase è imparare bene le regole e le basi del gioco.
Multitablare è una delle fasi più avanzate del poker. Essa permette, giocando molte più partite del normale di abbattere in generale (anche se non totalmente) la varianza, ossia l'aspetto aleatorio, la cosìddetta sfortuna-fortuna.
Però questa abilità la si acquisisce solo dopo tante ore di gioco.
Inoltre per multitablare bisogna avere un solido bankroll perchè ovviamente quando si gioca su più tavoli si rischia di perdere o vincere di più che su un tavolo!
Prima di imparare a multitablare bisogna superare tante altre fasi basilari e più importanti.
Un giocatore alle prime armi non deve quindi assolutamente multitablare, ma deve avere la pazienza e la disciplina di iniziare dal basso: giocare un tavolo alla volta, concentrarsi sulla gestione del bankroll e cercare di accumulare vincite per poter salire di livello. Sola quando si raggiungerà un livello-buyin che appaga le proprie aspettative, e dopo che ci si accorgerà di avere le capacità (e il bankroll) per vincere anche a quel livello, si potrà iniziare a cercare di giocare pian piano qualche tavolo in più.
"Ma prima bisogna imparare a camminare!"

Luca Moschitta, Team Pokerstars Online

sabato 13 agosto 2011

Praticare sport non è una cattiva idea!


Se mi dovessero chiedere quale è stata la mia migliore decisione nell'ultimo anno risponderei: "Ricominciare a fare sport!"
Ho praticato calcio a livello agonostico per diversi anni. Poi avvicinandomi sempre di più al poker, viaggiando e continuando a studiare all'università non ho trovato più il tempo per poter praticare con costanza uno sport.
Fino a quando a Gennaio è tornata in me la voglia di muovermi, la voglia di bruciare le tossine accumulate durante un anno di assoluta inattività.
Ho deciso di iniziare piscina e palestra 3-4 volte a settimana seguito da un personal trainer.
Il mio mindset da quel momento è migliorato davvero tanto, lo sport ha dato una grossa mano alla mia vita da giocatore di Poker, sia dal punto di vista mentale che fisico.
Ecco un riassunto generale della mia esperienza scritto dal mio personal trainer:




"Ogni cosa nella vita non succede mai per caso e probabilmente l'incontro con Luca è stato uno dei più interessanti della mia carriera. Io sono Fabrizio Candela, ho 26 anni ed ho un'immensa passione per tutto quello che è sport e che di questo fa una professione, essendo istruttore di nuoto FIN e istruttore di Fitness e Wellness. Alla passione per i tanti sport che non sto ad elencare, negli ultimi anni si è aggiunta anche quella per il Texas holdem. Come da mia natura per ogni sport credo sia essenziale assorbire quante più nozioni possibili dai migliori,quindi così come reputo estremamente profittevole studiare la bracciata della Federica nazionale in ambito natatorio, reputo altrettanto essenziale seguire le gesta di un giovanissimo poker pro di Poker che praticamente vive a 10 minuti da casa mia. 
Un giorno sulla sua bacheca di facebook leggo un post il cui senso era "voglio rimettermi in forma" allora mi presento a Luca via messaggio e lo invito a vederci nel centro sportivo Altair sport village di Acireale dove lavoro. All'incontro mi rendo conto di essermi totalmente sbagliato sulla sua persona, nel mio immaginario un poker pro non era esattamente una figura positiva. Invece mi ricredo subito! Luca si dimostra molto umile e soprattutto voglioso di apprendere sin dalle prime battute.


Se è vero che per un personal trainer ogni allievo è un mondo a parte da scoprire e saper interpretare al meglio, per Luca questo vale all'ennesima potenza. La vita di un poker pro a mio avviso non è paragonabile a nessun'altro professionista. I ritmi di sonno-veglia sono totalmente sballati (ho capito che spesso è il traffico online che decide i gli orari), con conseguente irregolarità nei pasti e alimentazione che definire approssimativa è un eufemismo. Stress psico-fisico dovuto alle ore di grinding passate seduto davanti al pc e altre mille cose. Come personal trainer sono comunque convinto sin dal primo minuto che la scelta di Luca si rivelerà una delle più intelligenti della sua vita.

A livello di tenuta mentale è molto difficile poter insegnare qualcosa ad un soggetto come Luca. Penso che ogni giocatore professionista di Poker possiede in principio avanzate doti come pazienza, velocità di risposta, chiari obbiettivi da raggiungere. ma di certo, anche nel caso di Luca, non si finisce mai di migliorare.
La componente fisica anche nel poker è fondamentale. Il giocatore di poker in forma fisicamente nei momenti di difficoltà sarà più lucido, paziente, determinato a vincere la fatica e andare avanti fino al raggiungimento dell'obiettivo.
Nelle sessioni di allenamento, che siano in acqua o in palestra, tendo sempre a dare esercizi stimolanti anche dal punto di vista mentale, saper fare la scelta giusta quando il cuore viaggia sui 140 BPM ti aiuta ad aver ancor di più consapevolezza delle tue capacità.

Di seguito un riassunto delle attività di Luca fin ora svolte.
Il 26 gennaio prima lezione, facciamo un check up per poter poi monitorare periodicamente i progressi e si inizia. Piscina. Per lui è la prima esperienza da corsista e alla fine ne esce stremato con un espressione che sa tanto di "chi me l'ha fatto fare?!"
Seconda lezione. Palestra. E qui Luca si dimostra più a suo agio ma ne esce comunque con la stessa espressione. Da quelle prime due lezioni Luca ha nuotato per più di 34km in piscina ed il suo peso è passato dai 63kg del primo check up ai 69kg di due giorni fà anche grazie al prezioso aiuto di una nutrizionista che lo monitorizza anche dal punto di vista alimentare.
La sua espressione a fine allenamento è passata da "chi me l'ha fatto fare?!" a "ci voleva, quasi quasi farei ancora qualche centinaio di metri in più".
Ma al di là dei numeri ha intrapreso la strada del WELLNESS (http://it.wikipedia.org/wiki/Benessere) che non può che portarlo ad un miglioramento psico-fisico costante con evidenti implicazioni positive sul suo mindset sia nella vita di tutti giorni che nel suo ambito lavorativo.
Presto pubblicherò una tesi sui benefici che l'attività sportiva-fisica trasmette alla mente di ogni persona. Penso che userò appunto l'esempio di Luca perchè sono innumerevoli i benefici che l'attività sportiva può portare ad un giocatore di Poker e Luca fin ora ne è stato la prova vivente.
Questo il nostro rapporto professionale. Per il resto sono assolutamente contento di avere come allievo Luca. Spero magari di poter assumere presto Luca come mio personal trainer pokeristico: ma il suo salario mi sa che è più salato! Male che va continuerò a seguire le sue lezioni su Intellipoker!
GL Luca continuiamo a migliorarci!"